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Se la gente “gioca” con Cuore d’oro

1 marzo 2009

dsc_0243E’ proprio il caso di dirlo:  incredibile… ma vero. L’ANTA, l’associazione protagonista della 5 puntata di Cuore d’oro – l’altruismo in TV,  in onda la scorsa settimana, ha totalizzato più di 20000 voti del pubblico!!! Un risultato eccellente, oltre ogni attesa. In soli 7 giorni centinaia di utenti si sono connessi alla loro pagina sul nostro sito www.cuoredoro.info per sostenere simbolicamente l’associazione e votare on line.

Un gradimento che probabilmente è anche il frutto di un significativo “passaparola” tra gli associati per la corsa al premio di fine edizione…  ma che, a ben guardare, potrebbe essere anche derivato della buona “vetrina mediatica” che con i volontari siamo riusciti a costruire e soprattutto dal grande coinvolgimento operato. La puntata con le GAV, infatti, è risultata tra le più  partecipate (si è girata in collaborazione con oltre 40 elementi!!!); inoltre, ha giocato a suo favore anche la leggerezza dell’argomento  (si parlava di volontariato a favore dell’ambiente).

Dunque un coinvolgimento diretto che ha generato un forte entusiasmo che infine si è tradotto in grande partecipazione. Questa, in sintesi, l’analisi che mi sento di azzardare per spiegare il grande risultato di voto raggiunto.

 Ma, al di là di una puntata particolarmente riuscita, credo sia giusto chiedersi perchè la gente  gioca con Cuore d’oro? Cosa spinge il cittadino o, in modo più specifico, il volontario a votare on line o ad attivarsi per  far votare la propria associazione??? (Ho sentito di volontari che addirittura scaricavano la puntata sul proprio cellulare per mostrarla a parenti e ad amici!!!) 🙂  

associazione vincitrice edizione 2008Cosa sostiene e motiva questa massiccia partecipazione?

Non certamente il premio finale… almeno per due motivi:

1. Nessuno è stato messo al corrente di cosa si tratti quest’anno. Per tradizione di programma, in genere scelgo un’opera d’arte (donata da autori locali). Un premio interessante ma, vista la natura spiccatamente artistica, non credo risulti chissà quanto affascinante ed ambito! 🙂

2. Se pure interessasse l’oggetto in sè… in tutti i casi il premio rimarrebbe genericamente all’associazione, nella sua sede, comunque a disposizione di tutti. Perchè mai dunque tanta mobilitazione dei singoli???

Onestamente, credo sia più corretto pensare che a spingere i volontari ad alimentare un’energica campagna di sensibilizzazione al programma (e di voto alla propria associazione) sia, più semplicemente, il potentissimo senso di appartenenza che quasi stimolando l’orgoglio di” essere in gara” spinge ad attivarsi in prima persona. Già, è come dire che non ci si mobilita tanto per il premio quanto per il risultato di far fare una bella figura alla propria squadra/associazione.

Si, credo funzioni un po’ come per il meccanismo del tifo: l’importante è che la propria squadra vinca o abbia un buon piazzamento… ma concretamente a chi interessa lo “scudetto”?!?  

E tutto questo, ai fini della promozione del programma, va benissimo: è un meccanismo genuino (e gratuito) che assicura partecipazione, visibilità e consenso. Perchè chi va a votare necessariamente visita il sito del programma… e dunque apprende della nostra iniziativa televisiva; visita la pagina dell’associazione per cui intende votare …e dunque viene a conoscenza dell’esperienza di volontariato proposta. Pertanto, anche grazie al meccanismo di voto, noi produzione raggiungiamo il duplice obiettivo di accrescere la visibilità del programma così come la conoscenza delle esperienze di volontariato del territorio. 

Dunque si tratta di un espediente ludico che non solo apporta un senso di “gioco” al programma televisivo ma che inoltre riesce pure ad essere per lo stesso sana e gratuita pubblicità.

Per tutto questo ho ritenuto giusto proprorre anche questa edizione il voto del pubblico all’associazione più gradita… non per creare una stupida competizione tra volontari (tra l’altro, garantita dallo scarso valore, in termini attrattivi, del premio finale) nè per sindacare sul presunto merito delle esperienze partecipanti.

A Cuore d’oro non si premia chi è più buono… anche perchè chi potrebbe mai arrogarsi il diritto di quotare l’altruismo?!? 🙂

Il titolo di Vincitore dell’edizione viene assegnato esclusivamente all’associazione che nella sola settimana di messa in onda televisiva ottiene più voti di gradimento del PUBBLICO. Attenzione: come a Sanremo, come a Ballando con le stelle, ad Amici e perfino al Grande fratello (oltre che,  me lo si consenta, nella stessa politica)… spesso non si premia il più bravo, il più capace, il più meritevole… bensì quello più simpatico, più comunicativo… in poche parole il più gradito al pubblico.  

Si potrà obiettare: se non vince il più bravo, il meccansimo non è giusto.

In linea di principio concorderei con l’ obiezione… eppure nella realtà dobbiamo constatare il fatto che sempre più realtà ricorrono a meccanismi di voto simili per legittimare posizioni ed eleggere vincitori. Una “falsa democrazia” che in nome della partecipazione popolare  forse premia solo chi riesce a conquistare più ammiratori, chi ha più fans o più iscritti.

Eppure, per Cuore d’oro anche il vizio di questo meccansimo può tradursi in virtù… e proprio per la sua intrinseca natura di programma televisivo che punta a promuovere valori e sentimenti. Infatti, se un’esecuzione artistica o sportiva può essere valutata anche in termini di tecnica, con specifici giudizi di merito… come misurare l’altruismo o la genuinità di un servizio gratuito e volontario? Chi è più buono quello che va a donare il sangue o chi dedica il proprio tempo libero ai randagi nel canile? Chi finanzia la ricerca scientifica a favore di malattie rare o chi si occupa di ridurre il bullismo infantile? Come di certo capirete, dunque, pronunciarsi sul merito per esperienze di volontariato sociale è alquanto complesso, così come individuare una giuria “tecnica”, di esperti del settore che possa essere veramente legittima.

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 E poi non dimentichiamo il contesto:  anche se con importanti fini sociali, si tratta pur sempre di un programma televisivo che deve la sua sopravvivenza in primis al gradimento del pubblico.

E’ per questo che se la gente gioca a Cuore d’oro non solo dimostra di gradire un’esperienza di volontariato sociale, non solo si interessa a problematiche urgenti del territorio ma anche contribuisce a sostenere un modo nuovo di fare televisione. Già, ogni voto al gioco di Cuore d’oro è un voto al progetto editoriale e televisivo che il programma rappresenta: significa anche dire si ad una TV più attenta a quello che di buono e utile il territorio propone.

Quando la gente gioca a Cuore d’oro sta dicendo che gradisce vedere anche altro dai culetti sovraesposti delle veline o degli inquilini del GF…

Soprattutto ogni voto a Cuore d’oro è un voto ai valori e ai sentimenti genuini che il programma ha reso visibili.   

Questo è il proposito, questa è la sfida o meglio la scommessa da vincere… tutti insieme.